Maggiore l’azienda, più grande sembra essere il numero dei grattacapi che le si manifestano. Un’equazione pienamente rispettata da Microsoft che, dopo aver perso lo scorso anno il diritto ad utilizzare la denominazione Metro per l’interfaccia dei suoi nuovi sistemi operativi per infrazione del copyright nei confronti della tedesca Metro AG, si è trovata ad affrontare una situazione analoga in relazione ad un altro marchio proprietario, il servizio di cloud storage SkyDrive. Mandante dell’accusa la compagnia televisiva privata British Sky Broadcasting, che qualche tempo fa ha contestato la forte somiglianza con il nome del suo servizio di pay tv Sky, da diversi anni presente anche in Italia.
Se la controversia con Metro AG si era conclusa con un accordo raggiunto tra le parti al di fuori dell’iter legale, quella con BSkyB ha visto il giudice Sarah Asplin della Corte del Regno Unito riconoscere il mese scorso la validità della richiesta intavolata dalla parte lesa, la quale ritiene che il servizio di Microsoft sfrutti il termine Sky sull’onda della notorietà offerta dal marchio del provider tv inglese. L’azienda di Redmond si dichiarò intenzionata a ricorrere in appello nei confronti della sentenza di primo grado, salvo cambiare le carte in tavola con la decisione, annunciata nella giornata di ieri, di rinunciare al contenzioso e di sostituire il marchio su tutte le piattaforme pc, web e mobile.
Dal comunicato stampa di BSkyB si capisce come le due aziende abbiano raggiunto un accordo finanziario che lascia a Microsoft la possibilità di lavorare al cambio di denominazione in tempi ragionevoli e poco restrittivi, durante i quali potrà continuare ad utilizzare il marchio. Tale scelta permetterà di effettuare una transizione graduale e poco invasiva, che potrà essere studiata nel dettaglio per minimizzare l’impatto di un cambio di rotta lieve ma certamente lesivo.