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Il titolo è un po’ provocatorio, ne prendiamo atto, ma in queste ore di pura follia, dopo quanto visto a Parigi, con atti terroristici che hanno ucciso oltre 130 civili, quanto emerge da indagini del ministero degli interni belga ha dell’incredibile. Beh, non tanto, a dire il vero, è la storia che si ripete.

E’ stato infatti appurato che l’ISIS, responsabile, a quanto pare, dell’orrore perpetrato in questi giorni in territorio parigino, usufruisca dell’infrastruttura messa a punto da Sony per consentire agli utenti di Playstation 4 di comunicare fra loro al fine di scambiarsi messaggi cifrati per il coordinamento degli attentati terroristici.

La piattaforma di Sony, il PSN (Playstation Network), infatti, stando a quanto dichiarato da organi competenti in quest’indagine belga, sarebbe ancor più difficile da intercettare di Whatsapp per quanto riguarda lo scambio di messaggi, e, cosa ancor più preoccupante, questo servizio consente anche lo scambio di file multimediali, come registrazioni audio, immagini e video, ha dichiarato Jan Jambon, ministro degli Interni belga in conferenza stampa.

Questa non è una novità, è cosa risaputa infatti che le organizzazioni terroristiche usufruiscano di PC e Smartphone per effettuare comunicazioni interne come un qualsiasi utente farebbe. Già in tempi non sospetti era stato scoperto che Al-Qaeda si serviva della chat interna di eMule per comunicare, oppure scambiando link per il download di file casuali il cui nome era stato cambiato per includere lettere e numeri, codici alfanumerici che erano nient’altro che messaggi cifrati.

Adesso pare che la cosa si sia evoluta, e chat di giochi quali Destiny, in cui si gioca a squadre, favorisce la comunicazioni di questo tipo di messaggi, dal momento che parlare di esplosioni, uccisioni e cose simili non desta il minimo sospetto, visto che è ciò che accade all’interno del gioco, asserisce Jambon.

Naturalmente la vicenda è più complessa di così, e sembra quasi un’analisi troppo semplicistica quello del ministro belga, ma l’allarme è reale e conta anche precedenti come quello di Sankt Poelten, quattordicenne reo di aver scaricato sulla sua PS4 lo schema per la costruzione di una bomba dopo essersi messo in contatto con esponenti dell’ISIS, condannato a 2 anni di reclusione, dei quali però non sconterà nulla, solo otto mesi in un centro per la riabilitazione minorile.

Vi terremo informati su eventuali ulteriori sviluppi in merito.

Tech Scene coglie l’occasione per esprimere il proprio cordoglio ai familiari delle vittime dei recenti attentati terroristici. Forse, in queste ore, molti esponenti politici italiani avrebbero fatto meglio a tacere limitandosi ad esprimere il proprio dispiacere, piuttosto che dar vita allo sciacallaggio mediatico al quale stiamo assistendo in TV.