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Nexus 5X e Nexus 6P sono stati annunciati di recente da Google e sebbene in altri paesi siano già disponibili per l’acquisto, in italia sarà possibile effettuare il preordine solo a partire da domani. Vale la pena l’acquisto di uno di questi due dispositivi? Scopriamolo insieme.

Come spesso accade, dopo l’annuncio degli ultimi modelli di punta “flagship”, i modelli passati subiscono un calo di prezzo importante, al punto da spingere a chiedersi se l’acquisto dell’ultimo modello meriti o meno una spesa simile. In Italia ciò è particolarmente vero, dal momento che le ultime incarnazioni di Nexus, da parte di Google, hanno costi assolutamente non giustificabili per ciò che offrono.

Prima, con il Nexus 5 di LG venduto a prezzi stracciati, Google ha tenuto alte le speranze per i fan della serie Nexus, specie dopo che per anni il costo è rimasto invariato (349€ il modello base da 16GB). Poi c’è stato lo scivolone Nexus 6, prodotto da Motorola, con costi spropositati e rivolto ad un target che nulla aveva a che vedere con chi stava adocchiando per la prima volta la serie Nexus (in particolar modo è da segnalare la scelta incomprensibile della vendita del solo Nexus 6 senza la possibilità di continuare ad acquistare il Nexus 5 dallo store Google, data la quantità infinitesimale di unità disponibili negli stock “ufficiali”: chi acquista un Nexus vuole anche una garanzia ufficiale da parte del produttore, è parte integrante della convenienza dell’acquisto).

Oggi, comunque, i successori di Nexus 5 e Nexus 6, rispettivamente Nexus 5X (LG) e Nexus 6P (Huawei), fanno capolino sul mercato italiano, ed è incredibile leggere in giro recensioni entusiastiche di ciò che è solo l’ombra di ciò che a serie Nexus ha rappresentato negli anni scorsi, due modelli validi, senza dubbio, ma venduti ad un costo (specialmente sul suolo italiano) assolutamente ingiustificabile. Questo, oltre il fatto che i dispositivi che dovrebbero lasciare il posto ai nuovi arrivati sono ancora supportati da Google con l’ultima versione di Android, la 6.0, denominata Marshmallow, rende l’acquisto un vero azzardo.

Non si tratta solo di gusti personali, è una scelta verosimilmente obiettiva. L’offerta dei nuovi dispositivi non giustifica un upgrade dai vecchi modelli. Da altri dispositivi “legacy” forse si, ma non da Nexus 5 e Nexus 6.

Veniamo ai numeri: Nexus 5 e Nexus 5X vantano caratteristiche diverse, senza dubbio. Nexus 5 monta una CPU Qualcomm Snapdragon 800 a 2.3 GHz, una GPU Adreno 330 a 450 MHz 2 GB di memoria RAM ed una memoria integrata da 16 o da 32 GB, uno schermo da 4,95 pollici IPS con risoluzione Full HD 1920 × 1080 px (445 ppi) protetto da Gorilla Glass 2, batteria da 3.8 V 2300 mAh, 8 Wh con ricarica wireless fotocamera esterna da 8 MP e interna da 1,3 MP, i sensori non fanno di certo gridare al miracolo ma tant’è, tutto sommato un’ottima scheda tecnica, nulla da invidiare ai top di gamma di oggi. Nexus 5X, dal canto suo, monta una CPU da 1.8 GHz hexa core 64-bit ARMv8-A su SOC Qualcomm Snapdragon 808, una GPU Adreno 418, 2 GB di RAM, memoria interna da 16 o da 32 GB, uno schermo da 5.2 pollici con una densità di Pixel inferiore a quella del predecessore ed una risoluzione identica 1920 x 1080 px (432 ppi), sempre su schermo LCD IPS, stavolta protetto da Gorilla Glass 3. La mania del telefono che fa anche da fotocamera stavolta ha portato (con conseguente aumento dei costi di produzione e di vendita) a far sì che Google munisse dei suo dispositivi di un sensore per la propria fotocamera esterna da 12,3 MP e per quella interna da 5 MP. La batteria, comunque, stavolta è da 2.700 mAh con tanto di ricarica ultrarapida ma senza ricarica wireless. Completa la scheda delle caratteristiche un lettore di impronte digitali, denominato da Google “Nexus Imprint” ed una porta USB-C decisamente anzitempo sul mercato.

La differenza fra Nexus 6 e Nexus 6P è ancora più sottile, visto che Nexus 6 è uscito appena l’anno scorso. Le caratteristiche di seguito. Nexus 6 con SOC Qualcomm Snapdragon 805 su cui sono incastonate una CPU Qualcomm 2.7 GHz quad-core Krait 450 ed uan GPU Adreno 420 e 3 GB di memoria RAM. Disponibile in tagli da 32 o 64 GB e munito di una batteria da 3.8 V 12.2 Wh (3,220 mAh), ricarica ultrarapida, un display AMOLED da capogiro delle dimensioni di 5,96 pollici 2560 × 1440 px (QHD) @ 493 ppi, fotocamera esterna con sensore Sony da 13 MP e doppio LED più fotocamera interna da 2 MP, completa la scheda tecnica un doppio altoparlante frontale (e delle dimensioni spropositate). Nexus 6P, d’altro canto, vanta dimensioni simili da un peso inferiore ma con lo scotto da pagare di uno schermo di dimensioni inferiori (5.7 pollici), alimentato al suo interno da un SOC Qualcomm Snapdragon 810 v2.1 votato al risparmio energetico su cui sono montate una CPU 2.0 GHz octa core 64-bit ARMv8-A ed una GPU Adreno 430, insieme a 3 GB di RAM, con memoria interna da 32, 64 o 128 GB. Completa il tutto una batteria da 3,450 mAh con ricarica ultrarapida. La risoluzione del display è, per l’esattezza 2560 x 1440 px (518 ppi), con un vetro Gorilla Glass 4. Fotocamera esterna da 12,3 MP ed interna da 8 MP, con, al solito, lettore di impronte digitali “Nexus Imprint” e porta USB-C.

Dai meri numeri, naturalmente, il progresso porterebbe alle ultime incarnazioni di Nexus, se non fosse che, come dicevamo prima, i prezzi dei predecessori siano ora più che mai appetibili. Fermo restando alcuni scivoloni, come la memoria interna del Nexus 5X e la non presenza della ricarica wireless, o la dimensione dello schermo del Nexus 6P inferiore a quella del Nexus 6 ma con una scocca di dimensioni quasi identiche. Le porte USB-C promettono prestazioni di ricarica eccelse e a prova di futuro, ma al momento sembrano un po’ un pretesto pubblicitario che altro. Non si fraintenda, chi scrive è assolutamente a favore del progresso e dell’innovazione tecnologica, ma questa volta i nuovi modelli di Nexus non sembrano brillare per “numeri”, si vedano i 2 GB di RAM del Nexus 5X. Essere progressisti o tecnologicamente conservatori non ha nulla a che vedere con scelte di questo tipo, ma un dispositivo con USB-C, votato al futuro, può mai essere a prova di futuro con 2 GB di RAM e con 16 GB di memoria interna se è in grado di girare video in 4K? Non se ne capisce il senso. Entrambi i nuovi modelli hanno una fotocamera esterna identica, che aiuta senz’altro la moda che impazza da tempo e che vede chiunque abbia uno smartphone come potenziale fotografo d’arte moderna, la realtà è che le foto su smartphone non saranno mai di qualità paragonabile a quelle scattate da una reflex, non in un futuro immediato, per lo meno. Ciò aumenta solo i costi globali, e, per come la vediamo noi, è solo una “guerra di numeri” tra le varie compagnie.

Il punto della questione è presto detto. I numeri specificati sopra non erano completi. Già, perchè a completare il quadro ci sono i costi. Il Nexus 5X è preordinabile in Italia, a partire da domani, ad un costo di 479€ per il modello da 16 GB (poco più di 10 effettivi) e 529€ per quello da 32 GB, mentre il Nexus 6P costerà 699€ nella sua incarnazione da 32 GB, i costi delle varianti da 64 e 128 GB non si sanno ancora, ma saranno ovviamente più alti. All’estero il Nexus 5X costa 349$ ed il Nexus 6P costa 499$ (entrambi i modelli si intendono nelle taglie più piccole disponibili).

Stando così le cose è lecito domandarsi: per quale motivo, in Italia, qualcuno dovrebbe comprare un Nexus 5X a 479€ o un Nexus 6P a 699€ quando su Amazon è possibile acquistare un Nexus 5 a partire da 199€ ed un Nexus 6 a partire da 381,21€?