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Era il 2006 quando Nintendo lanciò sul mercato quella che, senza dubbio, si è dimostrata la console più innovativa dai primi anni novanta. Si parla, ovviamente, del Nintendo Wii.

Sin dal suo lancio, le critiche per l’introduzione dei controlli di movimento si sono fatte sentire, anche se a sentire Nintendo, il fattore critica è sempre stato un tasto particolarmente dolente dalle parti di Kyoto. Feroci sono state le critiche di stampa (ed anche di utenza), nei confronti del predecessore, quel Gamecube che tanto ha fatto parlare di sè per l’utilizzo di hardware potente, minidischi, caricamenti e salvataggi che rasentavano l’immediatezza, ma che nonostante tutto faticò ad affermarsi sul mercato. Era il tempo in cui la Playstation 2 dilagava, presente com’era in ogni salotto dei videogiocatori del mondo.

Nonostante tutto, il 2006 segnò un cambio di rotta importante, per Nintendo e, soprattutto, per l’industria videoludica. Come disse qualcuno “Se non riesce a Nintendo, l’intero mercato è a rischio”. E’ proprio seguendo questo mantra che l’introduzione sul mercato del Wii segnò la svolta definitiva tra la vecchia concezione di videogioco da tavolo, sedentario, quasi “passivo”, verso la più moderna interpretazione di videogioco come mezzo di svago per tutto il corpo.

La concorrenza spietata non fermò l’inevitabile successo: il Wii si impose come nuovo standard de facto, costringendo Sony e Microsoft, principali antagoniste, a rinnovare i loro concetti arcaici in favore di un mercato casual sempre più florido, che le spinse a lanciare sul mercato Move e Kinect, reinterpretazione del Wiimote di Nintendo che fece da traino per le vendite astronomiche del Wii.

Questo, però, portò la concorrenza a sviluppare prototipi troppo avanguardistici per il modesto Wii, dotato di un hardware troppo datato per poter competere sul piano della potenza bruta che supportava tali tecnologie. Il Kinect in particolare, offriva una prospettiva di gioco senza pari nel panorama ludico, il che diede un duro colpo alle vendite del Wii che, comunque, fece numeri da record: con i suoi circa 100 milioni di apparecchi venduti, il Wii si affermò ai piedi della prima Playstation, campione di incassi con 102 milioni di unità vendute, secondo solo al successore, la Playstation 2 (escludendo ovviamente le console portatili).

Nel 2012, dunque, per tornare al passo coi tempi, Nintendo si rigetta nella mischia con un discendente di quel Wii che ha dato tanto alla compagnia di Kyoto: il Wii U. Non è un caso, infatti, che “Wii” sia nel nome della nuova macchina di Nintendo, come simbolo di devozione i (parecchi) anni di onorato servizio. Con campioni di vendite ed incassi come Wii Sports, Mario Kart Wii, Wii Play, New Super Mario Bros. Wii, Wii Fit, Super Mario Galaxy, Super Smash Bros. Brawl, Mario Party 8, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici, The Legend of Zelda: Twilight Princess, Just Dance 2, Donkey Kong Country Returns e tanti altri titoli (la lista completa sarebbe troppo lunga: basti pensare che 103 videogiochi differenti hanno superato il milione di unità vendute), il Wii si è ritagliato uno spazio importante nella settima generazione di videogiochi. Chissà se il successo riuscirà a bissare il suo successo. Il lancio non è stato dei migliori, ma del resto neanche quello del predecessore fu da record. Chissà che le cose in comune non siano solo queste…