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Sembra quasi l’epilogo di un filmaccio di serie B quello che potrebbe avere la storia di Facebook in questi giorni.

Certamente, molti di voi ricorderanno lo scam di qualche anno fa, sotto forma di estensione per browser, che prometteva la possibilità di mettere “non mi piace” agli elementi compatibili sul social network. Questo metodo, però, preoccupò la massa in quanto facilmente exploitabile in favore di atti di cyber bullismo (senza contare, ovviamente, gli evidenti limiti, come ad esempio il non supporto della piattaforma stessa).

La voce, a dire il vero, è ancora una volta un rumor, questa volta dato in pasto alla rete da ABC News. Il perchè è presto svelato: Facebook, pare, si prepara ad una campagna pubblicitaria ultra invasiva ed ancora più mirata. Il tasto “non mi piace” aiuterebbe, in questo caso, a selezionare i fruitori finali delle pubblicità visualizzabili sul social network, tutto questo a discapito di rischi evidenti per la sicurezza.

Negli anni passati, infatti, sono stati diversi i casi (anche in Italia) in cui vittime della rete hanno rinunciato alla propria vita a seguito di reazioni negative su Facebook e a conseguenti atti di cyber bullismo. Il problema, in realtà, non verrebbe aumentato rispetto a quanto avviene già adesso, per essere onesti. E’ però preoccupante come Facebook abbia saltato a pie’ pari la questione morale in favore di introiti maggiori (qualora il rumor venisse confermato).

C’è comunque da dire che il tasto “non mi piace” avrebbe una funzionalità completamente diversa dal tasto “mi piace”. Facebook è, per definizione (degli stessi autori) un luogo “positivo”. Non c’è spazio per “odio”, “disprezzo” ed altri sinonimi tanto vuoti quanto pericolosi. Il tasto “non mi piace”, infatti, gioverà solo all’algoritmo di gradimento implementato dietro le quinte e dunque, si specula, non sarà visibile all’utente finale il gradimento degli elementi visibili.