Seleziona una pagina

La rete, si sa, si evolve in maniera sfuggente. C’è chi tenta di imbavagliarla e chi escogita nuovi modi di scollarsi il bavaglio di dosso. A farne le spese di recente, in maniera abbastanza epocale per altro, è stato Julian Assange, che ha pagato il prezzo dell’informazione libera con la persecuzione politica.

Anonymous, ormai celeberrimo gruppo di attivisti decentralizzato dedito a campagne a favore della “libertà” (fra virgolette perchè anche la stessa libertà, a volte, può risultare soggettiva, per qualcuno), ha da poco concluso una raccolta fondi, condotta attraverso il proprio portale “Your Anon News“, che ha portato nelle casse degli stessi la cifra di 54.668 dollari che serviranno, in base a quanto dichiarato in rete, alla costituzione di un portale di “controinformazione” libera dal giogo della censura mondiale (bisogna tener presente che l’obiettivo iniziale era di soli 2000 dollari).

Non si sa ancora quale sia il portale, e soprattutto chi ci scriverà, anche se si parla di crowdsourcing, nello specifico di “giornalismo partecipativo”. Ciò che pare chiaro è che il gruppo di “hacktivisti” ha deciso di spostarsi dalle piattaforme Twitter e Tumblr per fare un proprio portale su cui pubblicare tutte le notizie del caso.