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L’amministratore delegato di Apple Tim Cook, nel corso del suo viaggio a sorpresa in Cina, ha esposto al quotidiano Xinhau News le sue prospettive sul futuro della vendita dei prodotti della Mela nel mercato orientale. La Cina, attualmente al secondo posto per numero di vendite dopo gli Stati Uniti, è destinata a diventare il primo e più ampio mercato di sbocco nel giro di pochissimi anni. Testimone il ritmo di crescita sempre maggiore nel paese orientale, leggermente calato solo nel 2012 dopo il raddoppio di profitti registrato in un anno dal 2010 al 2011. Lo sfruttamento della notevole estensione del bacino di clienti appassionati di tecnologia, ineguagliabile da nessuna nazione al mondo, è alla base della strategia di ampliamento esplorata da Cook, la cui intenzione è di aumentare il numero di punti vendita da 11 a più di 25.

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Altro elemento importante sarà la collaborazione con partner locali, necessaria per competere con un gran numero di aziende del settore. Probabilmente è stato questo lo scopo dell’incontro di Cook con Xi Guohu, presidente dell’operatore telefonico mobile leader, China Mobile: un’eventuale partnership sarebbe probabilmente finalizzata ad aggiungere i terminali Apple tra quelli offerti in abbonamento e sarebbe una buona spinta per contrastare la dominanza di Samsung. In ogni caso la distribuzione non potrebbe partire prima della seconda metà dell’anno, quando probabilmente sarà implementata la tecnologia 4G (la stessa 3G è ancora poco estesa nel paese).

Viene invece da Phil Schiller, capo del settore marketing della società di Cupertino, la smentita sulla possibile uscita di uno smartphone “low cost” per i mercati emergenti.

“Anche se abbiamo il 20% del mercato degli smartphone, i nostri profitti rappresentano il 75%. Apple crea prodotti utilizzando soltanto la migliore tecnologia disponibile, per ottenere i migliori prodotti sul mercato”

Ciò non esclude la futura produzione di un iPhone mini, un modello di dimensioni e prezzo ridotti.