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Come ogni buon “millennial” appassionato di videogiochi anni ’90, essendo stato il Super Nintendo la mia prima console, anch’io ho dovuto acquistare Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System (“SNES Mini” o “SNES Classic” per gli amici). Ecco, perciò, la recensione per Tech Scene di un vero appassionato che mira ad essere più imparziale possibile. Essendo un appassionato la recensione cercherà di essere anche più specifica e critica possibile, cosa che spesso non traspare da chi recensisce questo tipo di articoli nell’industria, vuoi per mancanza di competenze o per assenza di passione.

Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System, cosa è incluso nella confezione?

La prima cosa che salta subito all’occhio è proprio la scatola, che ricorda la confezione della console originale con grafiche accattivanti e, sul retro, un simpatico collage di tutte le copertine dei videogiochi inclusi. Nintendo, si sa, com’è stato per il NES Mini, ha premuto a fondo il pedale della nostalgia per questo tipo di prodotti, che altrimenti non avrebbero avuto l’appeal che invece possono vantare per tutti i fan. All’interno della console troviamo:

  • Console Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System
  • Due Super NES Classic Controller
  • Cavo HDMI
  • Cavo di alimentazione USB
  • 21 giochi preinstallati

Com’è evidente dalla lista sopra indicata, manca il blocco alimentatore, che invece è presente nella versione nordamericana del prodotto. C’è da dire che, di contro, la versione europea vanta un design che, a mio avviso, è il migliore, dal momento che si rifà più da vicino al design della versione giapponese del Super Famicom.

La presenza di due controller rende questo articolo perfetto per chiunque voglia cimentarsi nello sperimentare i giochi classici preinstallati con un amico senza troppi problemi. I controller hanno lo stesso attacco dei controller utilizzati dal controller classic e dalla controparte pro utilizzata da Wii e Wii U. Va da sè che anche questi controller, dunque, sono perfettamente compatibili con lo SNES Mini. Non è tutto, comunque. La stessa compatibilità è infatti possibile anche al contrario: se per caso nella vostra console Wii o Wii U fossero presenti titoli virtual console, è possibile giocarli senza problemi con i controller dello SNES Mini, il che è comunque una gradita aggiunta, visto che la microconsole in questione ha, preinstallati, solo 21 titoli. Dei giochi, comunque sia, ci occuperemo più avanti nella recensione.

Materiali e qualità costruttiva

Prima di addentrarci nella stesura delle nostre opinioni in merito ai materiali ed alla qualità costruttiva in generale dello SNES Mini, sarebbe opportuno fare un passio indietro. L’articolo, infatti, monta al suo interno un hardware quasi del tutto identico al suo predecessore, il NES Mini. Questo indica che anche le specifiche tecniche non sono variate e ciò può essere considerato con un punto a favore della microconsole, dal momento che la potenza complessiva è superiore a quella di un Wii.

System-on-chip Allwinner R16, Quad-Core ARM Cortex-A7
Memoria 256 MB of DDR3 RAM
Storage 512 MB NAND Flash TSOP48
Grafica Mali-400 MP

Lo SNES Mini mostra una sovrabbondanza in termini di potenza di calcolo che lo rendono una macchina perfetta per l’emulazione, senza dimenticare che 512 MB di storage interno sono molti di più di quanti effettivamente ne utilizza la console per ospitare i giochi, i salvataggi ed il sistema operativo. Anche di questo ci occuperemo più avanti nella nostra recensione.

Ciò di cui però è opportuno parlare è la qualità costruttiva della scocca esterna della console stessa, dei controller e dei cavi, in relazione a quanto già visto con la console originale 25 anni fa. Ebbene, le nostre impressioni sono positive.

La console in sè è, com’era lecito aspettarsi, un tripudio di plasticosità e, per questo, dà l’impressione di essere estremamente resistente e durevole nel tempo, senza contare il fatto che, a differenza della console originale, la plastica adoperata in questo caso non dovrebbe essere soggetta ad ingiallimento con l’avanzare del tempo. Il condizionale è, ovviamente, d’obbligo, in quanto solo il tempo potrà dare una risposta corretta, fermo restando che la sensazione di resistenza all’usura del tempo è evidente già al primo sguardo.

I tasti presenti sulla console sono sorprendentemente fedeli all’originale se prendiamo in esame anche il solo “clic” del tasto d’accensione e spegnimento, anche se il pulsante reset restituisce un feedback differente dal Super Nintendo anni ’90. Chiunque possieda la console originale, infatti, ricorderà che il tasto reset non restituiva alcun clic alla pressione, cosa che invece avviene con lo SNES Mini. E’ una piccolezza ma questa recensione, come premesso, si prefissa l’obiettivo di essere più specifica possibile, ed essendo diretta agli appassionati più incalliti, inevitabilmente porterà alla luce differenze rispetto alla console originale che, per quanto insignificanti, discostano l’esperienza d’uso complessiva dall’illusione di essere tornati indietro nel tempo di 25 anni. Naturalmente non è così.

A dimostrazione di ciò, prendiamo in esame i controller. L’esperienza d’uso degli stessi ad una quindicina d’ore di utilizzo è altamente positiva. I pulsanti ABXY sono quanto di più fedele ci si possa aspettare da questa replica, una vera sorpresa. Stesso discorso dicasi per i tasti Start, Select (materiali e feedback alla pressione pari all’originale), L ed R: i clic alla pressione dei dorsali rievoca le stesse sensazioni dell’epoca, il feedback è identico.

Il D-Pad è assolutamente come lo ricordate. La pressione delle freccette sul pad direzionale offre la stessa esperienza d’uso che avete in mente quando pensate al controller del Super Nintendo, un lavoro sopraffino da parte di Nintendo, cui va il nostro plauso.

Se proprio dobbiamo cercare il pelo nell’uovo, c’è una sola cosa che si discosta lievemente dalla controparte anni ’90, ovvero il grip che i materiali utilizzati per la scocca dei controller restituiscono alle vostre mani durante l’impugnatura. A differenza del Super Nintendo anni ’90, infatti, questi controller hanno una superficie leggermente più ruvida, ma non per questo subottimale. Non è, infatti, necessariamente una cosa negativa, dal momento che l’impugnatura risulta addirittura più solida. Non sarà una riproduzione 1:1 ma, a nostro avviso, riesce anche a migliorare l’originale.

Tutto sommato, anche i cavi dei controller, gli spinotti, il cavo HDMI ed USB sono di buona fattura e la lunghezza, seppur non esagerata, non limita in alcun modo la fruizione dello SNES Mini. Non si nota in questo caso alcuna mancanza in termini di risparmio sui materiali da parte di Nintendo. Tutto sa di qualità eccellente, il che si traduce in un’esperienza d’uso ai massimi livelli. I controller del Super Nintendo sono invecchiati davvero bene ed hanno superato a pieni voti la prova del tempo, senza ombra di dubbio.

I giochi inclusi (e quelli mancanti)

Lo ribadiamo, la recensione è scritta in qualità di appassionato. Cosa ne pensiamo, quindi, dei giochi inclusi? Prima di dare un nostro parere, ecco la lista dei titoli, che avevamo già condiviso con voi, che troverete preinstallati nello SNES Mini:

  • Contra III The Alien Wars
  • Donkey Kong Country
  • EarthBound
  • FINAL FANTASY® III
  • F-ZERO
  • Kirby Super Star
  • Kirby’s Dream Course
  • The Legend of Zelda: A Link to the Past
  • Mega Man™ X
  • SECRET of MANA®
  • Star Fox
  • Star Fox 2
  • Street Fighter™ II Turbo: Hyper Fighting
  • Super Castlevania IV
  • Super Ghouls’n Ghosts™
  • Super Mario Kart
  • Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars
  • Super Mario World
  • Super Mario World 2: Yoshi’s Island
  • Super Metroid
  • Super Punch-Out!!

Avevamo già dato il nostro parere sulla lista dei titoli che è possibile giocare sullo SNES Mini, per cui non ci dilungheremo molto su questo punto. Se foste interessati a sapere cosa ne pensiamo vi invitiamo a leggere il nostro articolo scritto quando la console è stata annunciata. Qui trovate, inoltre, tutti i manuali dei giochi inclusi.

Giochi alla mano, comunque, abbiamo qualche altro parere da condividere con voi in merito all’esperienza d’uso della console.

I giochi, come saprete, sono emulati, il che in sè non è nè positivo nè negativo. Tutto sta a come il lavoro è stato portato a termine da Nintendo. Cosa ne pensiamo, quindi?

L’emulazione operata dallo SNES Mini è molto fedele all’originale. Aggiunge la possibilità di giocare i titoli alla risoluzione originale, possibilità che in passato non è stata concessa ai videogiocatori data l’arretratezza della tecnologia che forzava il rendering dell’immagine ad un 4:3 allungato che distorceva, seppur non in maniera tragica, i giochi che, quindi, non offrivano una fedeltà pari a quella immaginata dagli sviluppatori. Questa mancanza è finalmente stata corretta ed è ora possibile rigiocare i titoli così per come erano stati concepiti sin dall’inizio. E’ possibile aggiungere una cornice per le fasce nere ai lati dell’immagine. Personalmente ho trovato di grande impatto la cornice che cambia colore in base alle immagini mostrate dal videogioco, la sensazione è che niente risulti fuori posto.

In termini di fedeltà in senso stretto, però, vanno precisate alcune cose. Per primo, ho riscontrato sporadici rallentamenti in videogiochi come Super Mario World e Super Mario Kart laddove sulla console originale non ve n’era alcuno. Questo mi ha un po’ spiazzato ma ho preferito soprassedere in quanto, tutto sommato, l’esperienza d’uso non è stata intaccata da questi singhiozzi che, comunque, si sono verificati solo 2 volte in circa 15 ore di gioco. Avrei preferito un’esperienza liscia ed impeccabile, ma tant’è. L’emulazione dei giochi limita anche la potenza di calcolo a quella della console originale, ed è il motivo per cui titoli come Star Fox e Star Fox 2 girano a 20 FPS come sull’hardware originale anzichè a 60hz come gli altri titoli.

Su questi 60hz vorrei inoltre soffermarmi. Come saprete, tutti i titoli inclusi nello SNES Mini sono in versione USA a 60hz (NTSC) mentre quelli che giocavamo noi sul suolo europeo erano, perlopiù, a 50hz come da standard PAL.

Ebbene, questo si traduce, come facilmente intuibile, in un’emulazione più veloce di quanto fossimo abituati a sperimentare con la console anni ’90. Spesso e volentieri, infatti, i giochi non risulteranno come li ricordavamo ma saranno leggermente più frenetici. Se da un punto di vista visivo l’esperienza risulterà più scorrevole, in termini di giocabilità la cosa ha un impatto più o meno rilevante, a seconda del titolo che intendiamo giocare. Per i platformers a volte frenetici come Contra III e Super Mario World 2: Yoshi’s Island, un istante di troppo può fare la differenza tra la vita e la morte e questo aggiunge un ulteriore livello di difficoltà. Chiariamo, questo non pregiudica in alcun modo l’esperienza d’uso, ma sappiate che i giochi non andranno alla stessa velocità che ricordate. Avremo a nostra disposizione la funzione rewind per riavvolgere gli ultimi 30 secondi del gioco, ma non è una valida alternativa ad una fruizione più fedele all’esperienza PAL.

Inoltre, rimanendo in tema Super Mario World 2: Yoshi’s Island, l’emulazione del chip SuperFX, notoriamente complesso da riprodurre fedelmente, a volte pecca in alcuni effetti grafici come nel livello Touch Fuzzy, Get Dizzy, come possiamo vedere in questo video. Ripetiamo, è una cosa di poco conto ma ci sentiamo comunque di specificarla. In questo caso, l’effetto pixellato dello sfondo viene sostituito con una schermata bianca che rovina in parte l’esperienza di gioco rispetto a come la ricordavamo noi. Altri cambiamenti, comunque, migliorano la fruibilità dei titoli, ed in questo caso, ad esempio, il font all’inizio dei livelli è stato cambiato con quello dell’ultima revisione uscita sullo stesso Super Nintendo per una leggibilità più semplice.

Conclusioni: longevità e possibilità di hacking

Le nostre impressioni fino ad ora sono state altamente positive. Del tipo, la console costa circa 80€, acquistatela finchè potete, non ve ne pentirete per un istante. Avremmo preferito che nella confezione fosse incluso anche il blocco alimentatore ma risulta comodissimo anche collegare la console al televisore anche per l’alimentazione (se il vostro TV ha sia la porta HDMI che quella USB, naturalmente). Inoltre, il parco titoli è di quelli che fa invidia, sul serio. Star Fox 2 è una chicca per gli appassionati ma non ha retto bene la prova del tempo, ahimè. Rimane il fatto che ci sono 21 tra i giochi più belli mai usciti sul Super Nintendo. Qualche occasione è stata mancata per assenze come Donkey Kong Country 2 e 3, Chrono Trigger, Plok ed altri, data anche la possibilità di inserire altri titoli nella memoria interna.

Ma cosa avverrà quando avremo completato tutti i giochi inclusi? Si tratta di titoli impegnativi, avremo a disposizione 4 slot di salvataggio e la rigiocabilità è, si, alta, ma non è infinita.

E’ di queste ore la notizia che la console, come avvenuto per il NES Mini, è in procinto di essere bucata per consentire il caricamento di ulteriori ROM. Come avevamo scritto sopra, infatti, la memoria interna è di 512 MB, il che lascia un bel po’ di spazio per l’inserimento di altri giochi non appena la modifica verrà resa disponibile (Tech Scene pubblicherà una guida al riguardo).

Questo, com’è ovvio, aumenterà a dismisura la longevità della console. Le specifiche hardware rendono possibile anche l’emulazione di titoli di altre console (NES, N64 ed altre retroconsole), il che rende lo SNES Mini, come il suo predecessore, una perfetta macchina per l’emulazione, adatta più che mai al retrogaming.

Per concludere, visto e considerato quando descritto in questa recensione ed alla luce della recente scoperta della possibilità di modifica della console, ci sentiamo di promuovere a pieni voti questo gioiellino.

Se non l’avete ancora fatto, acquistate la console finchè rimane disponibile, non si sa per quanto lo rimarrà. Non importa se siete o meno fan, l’esperienza d’uso è impeccabile ed i giochi sono divertenti, tra i migliori dell’epoca a 16 bit (e di sempre, senza dubbio).

Se avete già giocato al Super Nintendo a tempo debito, ritroverete i vostri ricordi esattamente là, dove li avevate lasciati.

Se non avete avuto questa possibilità all’epoca, l’avete adesso. Scoprirete il motivo per cui il retrogaming non è mai passato di moda e cosa ha reso i 16 bit così fondamentali nella storia dei videogiochi: il Super Nintendo.