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Chi segue la scena underground (e se siete lettori di Tech Scene, probabilmente rientrate in questa cerchia) si sarà senz’altro accorto che da un anno a questa parte circa le cose sembrano essere cambiate.

Dopo il rilascio di FIFA 15, i vari gruppi che si occupano dei rilasci di warez (ossia i giochi piratati, in questo contesto, dal momento che “warez” può riferirsi a qualsiasi software piratato in generale) hanno visto l’introduzione di una nuova forma di protezione del software che si occupa di impedire la manomissione degli eseguibili del videogioco, preservando intatto il sistema DRM che ne preclude la copia non autorizzata.

Le prime versioni di Denuvo, questo il nome del nuovo sistema e, incidentalmente, della startup che l’ha creato, sono state in qualche modo sconfitte o aggirate in maniera più o meno grossolana, per cui nessuno fece tanto caso a ciò che stava succedendo. Col passare del tempo, però, le cose sono cambiate. La frequenza con cui i giochi piratati venivano diffusi in rete è calata drasticamente e questo era dovuto al fatto che circuire Denuvo non si è rivelato particolarmente facile.

Tornando ai giorni nostri, la situazione sembra essersi stabilizzata. La terza versione di Denuvo che i nuovi giochi equipaggiano ha chiuso la falla che consentiva di aggirare in toto il sistema di protezione sostituendo l’eseguibile del gioco con quello, ad esempio, di una demo in cui Denuvo non era presente, e la scena ha proseguito zoppicando ed accusando silenziosamente il colpo.

Ad oggi, poi, si sta assistendo ad un fenomeno che, a mio avviso, meriterebbe un risalto mediatico imponente. Gruppi warez come i cinesi 3DM hanno deciso di abbandonare la scena per qualche tempo (un anno a detta loro) in attesa di constatare il cambiamento del mercato videoludico su PC, consci del fatto che ogni sforzo nel cercare di sconfiggere la nuova protezione, o protezione della protezione, come viene definita dal team Denuvo, fosse vano o comunque troppo estenuante per ottenere risultati soddisfacenti in tempi brevi (non avrebbe senso lavorare un anno ad un solo gioco se nel frattempo ne escono altri 50). Sempre meno giochi sono stati crackati e, ad oggi, i gruppi warez rimasti mantengono il massimo riserbo sul da farsi.

Ecco così che in questi giorni, gli ultimi giochi non hanno visto le proprie protezioni “crackate”, un evento che forse non era mai accaduto dall’alba dei tempi, per periodi anche abbastanza lunghi. Se FIFA 15 era stato crackato in tempi brevi, basti pensare al fatto che FIFA 16, dal suo rilascio nel settembre 2015 ad oggi, è rimasto totalmente illeso. Un anno di assoluta sicurezza informatica. Gli ultimi giochi usciti su PC, come DOOM, Battlefield 1, FIFA 17, Pro Evolution Soccer 2017, Deus Ex: Mankind Divided, Just Cause 3 e Rise of The Tomb Raider non hanno subito alcun danno dalla pirateria (ad eccezione forse di DOOM e Tomb Raider che sono stati crackati per un brevissimo periodo di tempo).

Gli italiani CPY (o CONSPIR4CY) sembrano avere più o meno intuito come funzioni Denuvo ma anche loro ultimamente non sembrano in grado di sopraffare l’ultima revisione di questo sistema, ed in ogni caso non sembra una cosa che possa avvenire in tempi brevi (il primo mese dall’uscita di un videogioco è notoriamente enorme fonte di profitto per chi lo crea e lo distribuisce), il che aiuta a lenire comunque i danni che la pirateria potrebbe portare. Ad oggi pochi gruppi rimangono ad occuparsi della scena underground, come CODEX (o CDX), Fairlight (anche se questi ultimi hanno subito un duro colpo dopo un blitz delle forze armate dell’FBI), Razor 1911 (o RZR), RELOADED, il famosissimo gruppo SKIDROW e pochi altri. Di essi, nessuno è ancora riuscito a sconfiggere Denuvo, e pare che la cosa sia destinata a continuare così per un bel po’.

Il mercato PC è in subbuglio. Se da una parte questo potrebbe rinfrancare gli sviluppatori a curarsi di più dei propri rilasci su PC (spesso afflitti da produzioni posticce o scarsi investimenti), dall’altra c’è chi accusa le software house di abusare di questo sistema di protezione per mascherare prodotti cash-in senza pudore, come nel caso di PES 2017, produzione legacy a bassissimo costo e ad altissimo profitto, la cui versione PC è stata totalmente trascurata (sono arrivati anche a dichiarare apertamente che la produzione della versione PC comincerà “seriamente” solo dall’anno prossimo, un’assoluta vergogna). Di contro, The Witcher 3 rappresenta, in tal senso, un esempio virtuoso di come un gioco venduto senza protezione anticopia possa vendere tantissimo, facendo numeri da capogiro, solo grazie al fatto che il prodotto finale sia un vero e proprio capolavoro, curato all’inverosimile e che ha “sconfitto” la pirateria con una mentalità, da parte degli sviluppatori, più aperta e, a mio avviso, lungimirante.

Denuvo ha anche rilanciato l’opinione dei “famosi” analisti, i quali addirittura si sono sbilanciati nel dichiarare spacciata la pirateria (su PC) entro 2 anni. Non sappiamo se sarà questo il caso, visto che la storia insegna che, soprattutto in informatica, ad ogni problema esiste (nel 99% dei casi) una soluzione. Quel che è certo è che siamo davanti ad una svolta epocale che tutti sembrano trascurare e che merita sicuramente più attenzione. La pirateria è giunta al capolinea?

Probabilmente no. Di sicuro, tuttavia, per la prima volta nella storia, i sistemi antipirateria assumono una posizione di vantaggio, scrivendo una nuova pagina storica che, per il momento almeno, ancora in pochi stanno leggendo. Col passare del tempo, la consapevolezza del bivio di fronte a cui ci si trova oggi aumenterà a dismisura, specie in paesi, come l’Italia o la Spagna, in cui la pirateria dilaga incontrastata da che mondo è mondo.